Salve, siamo una coppia, non più giovanissima, da sempre appassionati delle piante di olivo.

Siamo nati entrambi in zone rurali, dove la coltivazione di olivi, vigneti, ortaggi e frutti fino a qualche decennio fa era, insieme all'allevamento, il principale sostentamento. 

Motivi di studio prima e di lavoro poi, ci hanno fatto piombare nella capitale, dove siamo stati "inghiottiti" dal frenetico  21° secolo.

Ci è rimasto nella mente il genuino sapore delle "cose buone di una volta" e, appena la nostra situazione familiare e lavorativa ce lo ha permesso, ci siamo decisi, nonostante la distanza da dove viviamo, a cercare di ritrovare quella soddisfazione di produrre qualcosa che siano "servizi".

Così, nel 2004, grazie alla generosità, sempre grande dei genitori, siamo entrati in possesso di un terreno in Toscana, proprio davanti alla casa padronale, con tutte le comodità annesse, corrente, acqua e cantine, ed abbiamo così deciso di provare a coltivare questa splendida pianta.

La scelta di destinare il terreno a oliveto è nata, a onor del vero, a mia moglie, che pur non amando follemente la campagna, ha sempre e comunque le idee migliori.

A primavera del 2004 è iniziata "l'Avventura"!!

Per prima cosa abbiamo deciso di far coltrare la terra e di lasciarla tutta l'estate così, in maniera che le erbacce, che negli ultimi anni nonostante i tagli periodici, avevano invaso il terreno, potessero essicarsi al sole.

A settembre, dopo una bella fresata,  il terreno è stato pareggiato, avendo cura  però di dare la giusta pendenza per non far ristagnare l'acqua piovana durante l'inverno, ed abbiamo iniziato a girare per vivai in cerca delle pianticelle e di buoni consigli.

Fortunatamente in Toscana l'unica cosa di cui c'è veramente abbondanza sono proprio i vivai e così molto presto abbiamo trovato, a Pescia, il vivaio Nannini che, oltre a venderci dei bei virgulti di olivo, ci ha anche dato tanti buoni consigli.

Ad Ottobre, dopo aver piantato 110 pali di sostegno, le piantine sono state messe a dimora, dopo aver provveduto ad una buona concimata con cornunghia.

Devo dire che onestamente, viste le dimensioni delle pianticelle (due anni), faceva molta tenerezza pensare di lasciarle tutto l'inverno lì, esposte ai venti, spesso forti, ed al gelo che frequentemente fa scendere le temperature intorno allo zero; ma a primavera, dopo un inverno che, a memoria di persone anziane della zona, non aveva mai visto così tante piccole nevicate, erano ancora tutte belle vive e  vegete.

A primavera, i primi germogli; nel giro di qualche giorno le piante hanno cambiato decisamente aspetto e colore.

Nella sezione "L'Uliveto", troverete le  immagini, aggiunte annualmente, di come procede la coltivazione, sperando che questo possa essere di aiuto e stimolo a quanti, come noi, sono interessati a questo argomento.

Produzione:

2004 - messa a dimora delle piante, nessun raccolto.

2005 -  c'è stato, incredibilmente, il primo "raccolto di ben 34 Kg"!

2006 - il raccolto è stato sufficiente per poter effettuare una frangitura autonoma con una resa del 12%.

2007 - l'annata ha visto una infestazione di mosca che, non volendo utilizzare anticrittogamici, ha di fatto rovinato il già magro raccolto.

2008 - è stato un grande anno. Olive splendide, sane e con una grande resa, almeno per gli standard della zona: 430 kg per 71 litri (16,5%) di ottimo olio, confermando che quando le piante di olivo ricevono la giusta quantità di acqua la resa aumenta notevolmente.

2009 - annata buona; le vecchie piante hanno battuto la fiacca, ma le giovani hanno ben compensato. Olive sane e raccolto di 512 Kg. Ho cambiato il frantoio, tanto per provare, e la frangitura ha reso 88 litri di olio (17,1%)!! Eseguiti anche gli esami con i seguenti risultati: acidità 0,1 polifenoli 4,2.